Al confine tra organico e inorganico, tra vita e non-vita, il fossile è una testimonianza materiale e poetica dello stratificarsi del tempo.
I pianti e I lamenti dei pesci fossili costruisce relazioni tra corpi e tempi incommensurabilmente distanti, piangendo il ciclo eterno della trasformazione della materia, della vita e della morte, nel contesto della Sesta Estinzione.
Le possibilità di relazione sono esplorate dai corpi della danzatrici attraverso due interfacce: la pelle o membrana, motore del movimento che connette l'interno e l'esterno del corpo; e l'aria, attraversata dalle loro voci e trasformata in uno “spazio prima di ogni localizzazione”. Lo spettacolo prende forma come una progressiva stratificazione di pratiche corporee e vocali che richiama la struttura stessa del fossile.
Motelsalieri