In un mondo distopico e senza civiltà, la natura vive una solitudine inquietante. Interrogandosi sulle possibilità di metamorfosi dell'umanità, la mostra si sofferma sulla relazione fra l’infinità del cosmo e la profondità della terra. Il percorso espositivo è un’immersione nell’immaginario dell’artista che, con visioni inattese e a tratti fiabesche, esplora territori immaginari, interconnessioni sotterranee, ramificazioni e tracce del tempo. I disegni a matita bianca e le sagome dorate si animano in un video accompagnato da letture che uniscono arti, scienza e natura. Il passato prende la forma della linfa vitale che alimenta il futuro e con una gamma di linguaggi si muove alla ricerca di un’identità dalle molteplici radici che evocano la speranza di una rinascita.
La fabbrica dell'animazione